lunedì 22 settembre 2014

L'articolo 18 a tutele inesistenti

Apriamo le danze con un bel post sulla polemica su l'utilità dell'articolo 18. Passate le vacanze e archiviata la ridicola soluzione degli 80euri, presunti forieri di ripresa; finalmente si calano gli assi sul tavolo da gioco. Adesso piovono le vere soluzioni. Arrivano le solite ricette golose di fantaeconomia studiate nel favoloso mondo di Oz, dove tutto è possibile.
Mettendo in ordine le cose, vedrei le argomentazioni di quelli che sostengono che saremo lanciarsi nella stratosfera della ripresa economica con un colpo di bacchetta magica. Le file si fanno sempre più numerose; in ogni caso c'è ben poco da stupirsi, purtroppo. Argomentazione dei vari baccalà:


1- togliendo l'articolo 18 si crea lavoro, benessere e -perché no?- ripresa dei consumi

2- il fatto che esistano lavoratori di serie A e di serie B (precari) è una vera propria ingiustizia, mannaggia. Dovete essere tutti uguali e quindi tutti in serie C, licenziabili in qualunque momento

3- dobbiamo fare le riforme strutturali, celochiede-l'Europa, altrimentic'èlatroika, Se non lo fate domattina l' Italia è già in default (ma state attenti che può succedere stasera stessa). l'Italia sarà peggio dell'ArgentinaAlbaniaBangladeshCameroun; qua il nome del paese sfigato può cambiare quando vedono aumentare il terrore nella faccia dell'interlocutore. Parentesi: queste sono tecniche di terrorismo psicologico, che ormai vanno per la maggiore, ma questo meriterebbe un post a parte per approfondire l'argomento. Ad ogni buon conto sappiate che subiamo anche questo. Ve ne eravate accorti, verooo?

4- cerchiamo di non essere ideologici e di essere pratici, dobbiamo attirare gli investimenti,  io voglio aiutare Giovanni e Maria e non penalizzare tua zia, vogliamo dare diritti a chi non li ha, togliendoli a chi li ha, quindi? Sindacalisti non fate i gufi e fate spazio al progresso. Nessuno s'immagini lontanamente di poter fermare il progresso. Non fate resistenza, arrendetevi!


Con una lieve commozione neurale per quelli ancora neuroni dotati, si potrebbe fare lo sforzo di vedere punto per punto, quanto c'è di vero in quello che viene detto. Nel frattempo il sottoscritto si piegava in due dal ridere da solo perché alla fine, una volta nero su bianco, queste più che motivazioni sono dei veri propri frullati di parole. Una serie di scuse mescolate a bugie e ricatti. Se gli dobbiamo riconoscere qualcosa, a questi bugiardi è che ci vuole tanta arte da parte di questi seri professionisti. Un bel mix di doti per addetti alla politica e  alla comunicazione, con una spolverata di Iva Zanicchi, che cercano costantemente di manipolare l'opinione pubblica. Almeno, proliferano le analisi nei blog, mentre si alza qualche critica intelligente dal basso. Più di una per dire la verità e tutte utili, in fondo.
Si può anche azzardare qualche ragionamento per vedere vari punti; vabbè ma che noia rispondere con la realtà, con i fatti concreti, a questo cretinismo economico. Ma questo è quello che ci tocca fare.


1- Le assunzioni avvengano a fronte di un'espansione della domanda; in pratica all'aumentare ordini ricevuti dagli imprenditori corrispondono più assunzioni. Punto e basta. Se aumenta la domanda di prodotto gli imprenditori assumeranno, a prescindere dal tipo di contratto. I dati storici dicono che negli ultimi vent'anni la precarizzazione del lavoro NON ha aumentato l'occupazione.

2- Che strano.... tutti credevamo fino a cinque minuti fa, al contrario, che si migliora la società estendendo diritti a chi non li ha, ma qui ci dicono il contrario. Strani, veramente. questi progressisti

3- Non funzionando i punti 1 e 2 (vedi sopra) parte un frullato di puttanate fantasiosi argomenti, infarciti di qualche ricatto volante. Da notare, con tristezza, che l'unico elemento di verità è che, effettivamente, ci sono delle pressioni da parte dell'eurocrzia/troika/FMI perché in Italia si facciano queste riforme strutturali

4- ci ho provato in tutti i modi e non so più che cosa dirvi, lo volete fare quello che dico, o no? Obbedite sudditiiiiiiii

Detto tutto questo, viene quasi da chiedersi perché c'è (e ci sarà) tutto quest'accanimento contro lo statuto dei lavoratori. Ed è molto semplice: una volta abbattuti i nostri diritti potranno finalmente iniziare a ridurci gli stipendi. In arrivo, prossimamente, la deflazione salariale. Fantastico vero? Forse è l'ultima spiaggia.
Ma nell'ormai prossimo, fantastico mondo di Oz, sarà possibile anche questo.